Cormorani: una minaccia per la pesca sportiva e professionale

Riflessioni

Accantoniamo per un attimo le divergenze tra pescatori e animalisti e cerchiamo di analizzare obiettivamente la situazione attuale. Sempre più spesso si discute del problema dei cormorani e dell’impatto che stanno avendo sulla fauna acquatica. Cerchiamo quindi di analizzare la situazione attuale e, soprattutto, di chiarirla a chi non l’ha ancora compresa.

In molte occasioni, ho osservato stormi di cormorani che divorano il pesce immesso dai pescatori, rendendo impossibile la pesca. Ciò avviene per due motivi principali: innanzitutto, i pesci introdotti vengono rapidamente decimati, e poi quelli rimasti si rifugiano sul fondo, spaventati e inattivi.

Immaginate di nuotare tranquillamente nel vostro habitat, e all’improvviso, un branco di cormorani vi piomba addosso. Questi uccelli acquatici sono capaci di nuotare fino a profondità considerevoli, ed è molto difficile per il pesce sfuggire, soprattutto quando il numero di predatori è elevato.

Non sto dicendo di essere favorevole all’abbattimento di questa specie solo perché la loro presenza ostacola la pesca sportiva, ma credo che sia necessario un intervento per tutelare l’equilibrio ittico. Molti animalisti si preoccupano di proteggere i cormorani, ma sembrano ignorare completamente la sorte dei pesci. Il problema non riguarda il normale equilibrio alimentare: i cormorani, infatti, non si limitano a cacciare per sopravvivere, ma devastano intere popolazioni ittiche. Migrano da un luogo all’altro, divorano tutto e lasciano un ecosistema impoverito prima di spostarsi altrove.

 

 

Un esempio di quanto stia accadendo si trova in un lago dove andavo spesso a pescare. Questo lago era attivo da anni, fino a quando, all’improvviso, sono arrivati i cormorani. Continuavano a tornare grazie al proprietario, che con i soldi dei pescatori ripopolava il lago. Poi, un giorno, il proprietario si è stancato: ha smesso di immettere pesci e ha chiuso tutto. E i cormorani? Semplicemente non sono più tornati perché avevano appunto svuotato il lago. Non c’era più pesce. Come accade spesso: arrivano, predano tutto e se ne vanno.

Questa situazione non ha nulla a che vedere con l’equilibrio alimentare, soprattutto perché lo stesso identico problema si verifica anche in fiumi, torrenti e laghi naturali. Si investono risorse per ripopolare l’area di pesci, ma alla fine si finisce per nutrire una specie protetta e sinceramente non ho ancora capito il motivo. Forse solo perché è considerata bella da fotografare?

 

 

Questa situazione non è sostenibile, ci sono troppi cormorani. È ingiusto per gli allevatori e le associazioni che si occupano del ripopolamento di laghi e fiumi vedere il proprio lavoro vanificato da una specie protetta senza alcun controllo. Spesso inoltre, pescando in zone frequentate dai cormorani, ho trovato pesci con gravi ferite, segno di attacchi falliti: becchi che perforano i corpi senza riuscire a ingerire la preda. Questo può favorire la diffusione di malattie tra i pesci, compromettendo ulteriormente l’ecosistema.

 

 

Serve un equilibrio. Se i pescatori e gli enti preposti smettessero di immettere pesci nei laghi e nei fiumi, di cosa si nutrirebbero questi uccelli? Dobbiamo davvero lasciare laghi e fiumi quasi vuoti a causa di questi uccelli, attribuendo la colpa ai pescatori che, ripopolandoli, finiscono per attirare i cormorani? Se l’obiettivo degli animalisti è permettere che le acque vengano svuotate dei pesci per proteggere una sola specie di uccello, solo perché lo trovano affascinante, ciò evidenzia un totale disinteresse verso la tutela dei pesci. Questa è la domanda che dobbiamo porci. Tieni di più a una singola specie animale o a tutte le specie in generale?

Il cormorano non può essere tutelato solo perché esteticamente affascinante; deve essere gestito con le stesse misure adottate per altre specie invasive, come il pesce siluro. Quest’ultimo, essendo una minaccia per la fauna acquatica, deve per legge essere abbattuto una volta pescato. Lo stesso principio dovrebbe valere per i cormorani: un piano di abbattimento controllato nell’interesse di chi ripopola laghi e fiumi, pescatori professionisti, ma soprattutto per la salvaguardia dell’equilibrio ittico. Proteggere l’ecosistema significa proteggere tutte le sue componenti, e il pesce non può essere dimenticato.

Trovo davvero molto triste per i pesci come animali che le uniche persone a preoccuparsi veramente della loro sorte siano proprio i pescatori, cioè coloro che vengono considerati i loro “carnefici”. È paradossale che molti animalisti sembrino ignorarli del tutto. Personalmente pratico la pesca no kill anche per questo motivo: per contribuire alla tutela delle specie ittiche, pur coltivando la mia passione. Sinceramente, credo che oggi siano proprio i pescatori sportivi e professionisti, più di qualsiasi animalista o ambientalista del pianeta, a prendersi davvero a cuore il futuro dei pesci e a impegnarsi concretamente per la loro salvaguardia.

 

 

I motivi principali per cui i cormorani sono considerati pericolosi

Negli ultimi anni, la presenza dei cormorani nei fiumi, laghi e zone costiere ha suscitato un acceso dibattito tra pescatori, ambientalisti e autorità locali. Sebbene questi uccelli acquatici siano parte integrante dell’ecosistema, la loro crescente popolazione, come abbiamo visto, rappresenta una sfida significativa per la pesca sportiva e professionale. Ma quali sono i motivi principali per cui i cormorani sono considerati pericolosi per l’attività di pesca?

Un predatore vorace

Il cormorano è un uccello piscivoro con un appetito impressionante. Ogni esemplare può consumare tra 300 e 500 grammi di pesce al giorno, e in alcune zone caratterizzate da un’alta densità di questi uccelli, l’impatto sulla fauna ittica è notevole. Specie di grande valore economico e sportivo, come trote, salmoni, carpe e persici, sono spesso le prede preferite dai cormorani, mettendo a rischio gli stock ittici e compromettendo le attività di pesca.

 

 

Impatto sugli allevamenti ittici

Non solo i corsi d’acqua naturali sono minacciati dai cormorani, ma anche gli impianti di acquacoltura e gli allevamenti ittici subiscono danni significativi. Gli uccelli attaccano i bacini artificiali e le vasche di allevamento, causando non solo perdite economiche dirette, ma anche stress e lesioni ai pesci sopravvissuti, che come dicevo, diventano più vulnerabili alle malattie.

Squilibrio nell’ecosistema a causa dei cormorani

Quando i cormorani cacciano eccessivamente, può verificarsi uno squilibrio nell’ambiente acquatico. Le specie di pesci più fragili o con minore capacità riproduttiva, in assenza di un concreto piano di abbattimento mirato dei cormorani, rischiano di scomparire, mentre le altre si troveranno a competere più duramente per le risorse. Questo può portare a un cambiamento nell’ecosistema e nel benessere delle acque, con effetti negativi che si faranno sentire nel lungo periodo.

Leggi anche: Quello che gli animalisti non hanno ancora compreso

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