Negli ultimi tempi, il catch and release (no-kill), pratica adottata dai pescatori sportivi per catturare il pesce e poi rilasciarlo, sta guadagnando sempre più popolarità, soprattutto per contribuire al ripopolamento dei laghi e dei torrenti.
È cruciale notare che il no-kill deve essere praticato esclusivamente utilizzando esche artificiali. Quando si utilizzano esche naturali come vermi, bigattini o camole, c’è un alto rischio che il pesce le ingoi completamente, e dovendole slamare in profondità la loro morte dopo il rilascio è inevitabile. Al contrario, le esche artificiali come mosche finte o esche rotanti (usate nella pesca a mosca e spinning) tendono ad essere respinte dal pesce non appena si accorge che non sono commestibili. Di conseguenza, la reattività del pescatore nel ferrare nel momento giusto assicura che l’amo rimanga sempre nella parte superiore della bocca, minimizzando il rischio di danni al pesce e aumentando le possibilità di sopravvivenza.
Detto ciò, è essenziale comprendere e seguire correttamente le procedure di cattura e rilascio, poiché anche un piccolo errore può risultare fatale per il pesce.
Regola 1
Utilizzare ami senza ardiglione è obbligatorio per praticare il no-kill. Sebbene ciò possa aumentare la probabilità di perdere il pesce durante il combattimento, questi ami riducono significativamente il rischio di danni quando il pesce viene slamato. Schiacciare l’ardiglione non è raccomandato, ma se si opta per questa soluzione, è importante testare la sua integrità inserendo l’amo nella maglietta: se si sfila facilmente, l’ardiglione è stato schiacciato correttamente.
Regola 2
Evita di utilizzare fili troppo sottili in relazione alle dimensioni del pesce. Un filo sottile può aumentare le probabilità di cattura, ma prolunga anche il tempo del combattimento, stressando ulteriormente il pesce. È importante trovare un equilibrio tra visibilità del filo e la resistenza necessaria per un recupero rapido.
Regola 3
Evita assolutamente di toccare il pesce con le mani asciutte. Bagna sempre le mani prima di maneggiarlo per preservare lo strato di muco protettivo essenziale per la sua sopravvivenza. Il contatto con mani asciutte può danneggiare gravemente la delicata pelle del pesce a causa della differenza di temperatura, causando la sua morte dopo il rilascio.
Regola 4
Utilizza un guadino con rete in gomma, specificamente progettato per il no-kill, in modo da non rimuovere il muco protettivo dalla pelle del pesce. Inoltre, spesso capita che, muovendosi al suo interno, il pesce si slami da solo senza bisogno di toccarlo. In molte aree no-kill, l’uso di un guadino inadeguato può essere sanzionato dalle autorità di vigilanza. È consigliabile informarsi presso il rivenditore prima dell’acquisto.
Regola 5
Per rilasciare il pesce dopo averlo slamato, immergilo delicatamente in acqua e sorreggilo per la pinna caudale, permettendogli di riprendere le forze. Quando sarà pronto, riprenderà autonomamente. Questo passaggio è cruciale per il recupero del pesce dopo lo stress del combattimento. Evita di rilasciarlo immediatamente mentre cerca di recuperare le energie, specialmente in un torrente dove potrebbe essere trascinato dalla corrente e ferirsi.
Regola 6
Se desideri scattare una foto al pesce catturato, afferralo delicatamente per la pinna caudale e sotto la testa, evitando di stringerlo troppo. Mai sollevare il pesce dalla pancia per evitare danni agli organi interni. Riduci al minimo il tempo trascorso fuori dall’acqua e rilascialo il prima possibile.